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POLITICA CITTADINA
Bilancio 2003. Sotto il segno del Capricorno
Breve dossier dei DS, a scanso di equivoci


Capricorno
«Capricorno contro Ariete» ovvero «Per tempo, per la prima volta»
Colombo e la maggioranza guidata da AN e Forza Italia erano soliti approvare il bilancio di previsione alla fine del mese di marzo, una volta è capitato che il budget venisse approvato addirittura nella prima decade di aprile.
Invece il bilancio Faglia-Scanagatti nasce sotto il segno del Capricorno. Per quello Colombo-Arizzi, eravamo abituati ad aspettare l'arrivo dell'Ariete (l'ultimo bilancio essendo stato approvato il 28 marzo 2002, tre giorni prima della scadenza; nel 2001, il record: il bilancio di previsione fu approvato all'inizio del mese di aprile).

ICI, ovvero «Imposta del Cavaliere sugli Immobili»
La stragrande maggioranza dei comuni italiani, delle province e delle regioni, anche degli enti locali a guida Polo (da Formigoni in giù), ha criticato duramente il trattamento riservato dal governo alle entità periferiche dell'amministrazione pubblica.
Del resto, dei tagli alla spesa e della riduzione dei trasferimenti si è più volte vantato sia il ministro dell'economia che lo stesso premier, per sottolineare l'attenzione alle uscite dell'esecutivo della Destra. Eppure, il consigliere comunale di Monza Roberto Radice, non è d'accordo. In perfetto stile «più arcorese dell'Arcorese», afferma che non è affatto vero e attribuisce tutte le responsabilità dell'aumento dell'ICI alla giunta Faglia, evidentemente a un suo accanimento contro i proprietari e, in generale, i cittadini. Perché non la pensiamo così, dal momento che a noi non credono, lo chiedano ai loro più autorevoli esponenti, glielo spiegheranno.

ICI/2 ovvero della riduzione progressiva
In sede di presentazione di bilancio, la giunta Faglia ha sempre dichiarato che la manovra Ici andava inserita in un contesto più ampio di progressivo risanamento dei conti comunali. Un percorso virtuoso al termine del quale si potrà decidere di riportare a valori più bassi le attuali aliquote. La Destra, che evidentemente si era distratta, con un ordine del giorno ha ribadito questo principio, puntando su un impegno per una maggiore detrazione sulla prima casa per il 2004. Ovviamente alla maggioranza non è sembrato vero ed ha votato a favore. Finalmente un bel momento di confronto e di partecipazione.

Circoscrizione per circoscrizione
Si fa notare che il bilancio declinato su base circoscrizionale viene presentato per la prima volta nella storia della città e questo ci sembra un grande, clamoroso passo avanti, per quanto riguarda il rispetto delle sedi politico-amministrative di quartiere e per una maggiore trasparenza dell'allocazione delle risorse del Comune. Soltanto posizioni ideologiche e strumentali non hanno permesso ai quattro-presidenti-organizzati della CdL di riconoscere questo merito non piccolo alla giunta Faglia e al lavoro dell'assessore al bilancio e al decentramento.
Ma c'è di più: quelli di Forza Italia si sono lungamente soffermati in aula sulla distribuzione della spesa circoscrizione per circoscrizione, citando dati sbagliati, ovvero i dati degli interventi proposti dalle circoscrizioni nell'ambito del bilancio partecipato (novità anch'essa introdotta dalla giunta Faglia, che la avvicina alle amministrazioni più avanzate del nostro Paese), anziché quelli della spesa complessiva di ogni circoscrizione che, per evitare equivoci, è la seguente:

Circoscrizione 1   5.401.000  
Circoscrizione 2 14.769.000  
Circoscrizione 3   3.975.000  
Circoscrizione 4   6.522.411  
Circoscrizione 5   2.895.565 a cui si devono aggiungere le spese per Parco e Villa

Buchi o bachi?
Chiamiamoli come volete: pensavamo che adottando il termine tremontiano anche la Destra avrebbe compreso il significato. Di fronte a un ministro dell'Economia che con il sostegno di tutta la Casa della Libertà ha parlato di cifre sensibilmente diverse nella sua lunga campagna estiva (correva l'anno 2001), attribuendo «buchi» alla gestione dell'Ulivo che variavano da circa 20.000 miliardi a circa 60.000 miliardi di vecchie lire senza battere ciglio, la giunta Faglia ha pubblicato una semplicissima tabella con le voci che indicano alcuni elementi di preoccupazione molto concreti, mettendo nero su bianco dati e cifre.
Ricordiamo ad esempio 3.200.000 euro per contenziosi aperti e non risolti dalla precedente amministrazione, a cui vanno ad aggiungersi 1.400.000 euro chiesti dal mancato direttore generale del Comune di Monza a titolo di risarcimento; 500.000 euro di mancati introiti dai parcheggi cittadini; 980.000 euro di mancato utile Agam; e dulcis in fundo 2.500.000 euro per la restituzione del debito TPB.
Non chiamiamoli buchi: chiamiamoli bachi, i bachi di una mala gestio che per il Polo a Monza erano diventati una presenza costante e particolarmente insidiosa, al punto tale da compromettere il complesso della struttura del bilancio dell'amministrazione comunale.

Ostruzionismo, n'est-ce pas?
Tratto di cronaca dal Consiglio comunale, raccolto in aula, la mattina dell'11 gennaio:
« Quest'oggi, nella notte della votazione del bilancio, la Destra ha adottato la seguente tattica ostruzionistica. Lo stralcio è tratto da un passaggio molto delicato, tra le ore 5.00 e le ore 7.00: da un emendamento presentato dal cons. Mangone, che chiede di correggere una frase della delibera modificata, sostituendo l'espressione “lo porta” con la parola “aumenta”, il consigliere Allevi, dopo il recepimento dell'emendamento da parte del cons. Taddeo, dichiara di non essere d'accordo con il recepimento stesso e propone, con un subemendamento, che alla parola “aumenta” vada aggiunta l'espressione “in maniera sostanziosa”.
Ma non basta. Il sintagma non convince il cons. Ghezzi che per acribìa chiede che venga sostituito e/o articolato più chiaramente aggiungendo all'espressione così come modificata l'avverbio “ingiustificatamente”, anch'esso a mo' di subemendamento, ma evidentemente diverso dall'altro subemendamento presentato. Romeo (Lega) chiede che a “ingiustificatamente” venga preferito l'inciso “in modo vergognoso”.
Dopo di che viene presentata una mozione d'ordine e il dibattito prende altra piega.
Soltanto alle 8.40 si giunge finalmente alla votazione dell'emendamento in questione: con il risultato che esso viene accolto all'unanimità, 33 presenti, 33 favorevoli. »

In più l'autorevole capogruppo di AN, Dario Allevi, alle ore 5.00 circa del 15 gennaio 2003, al termine della sessione di discussione generale sul bilancio di previsione, all'interno del suo intervento fiume, ha riletto pari pari l'intervento presentato due ore prima dal consigliere Ettore Radice, a proposito di cultura e musei. Senza imbarazzi di sorta, ovviamente.
Anche in questo caso non sappiamo se si possa usare il termine – invero molto abusato – di ostruzionismo. Facciamo solo notare che un altro illustre rappresentante delle minoranze, Ambrogio Moccia, si è detto orgoglioso, per la precisione qualche minuto prima delle ore 3.00 del giorno 15 gennaio 2003, del proprio atteggiamento ostruzionistico, che in passato ha difeso la città dalla speculazione edilizia della cittadella e della Cascinazza e che torna utile ora per difenderla dalla giunta Faglia. Per cui nessuna accusa alle minoranze, che tra l'altro non hanno tutte adottato una tattica di questo tipo: solo una constatazione che qualcuno, in queste ore notturne, si è definito ostruzionista par excellence.
A togliere ogni dubbio è un intervento del consigliere Mangone (Fi) che alle 8.55 del 15 gennaio afferma solennemente: «Il nostro è ostruzionismo, che problema c'è a dirlo?». Nessuno: la città intanto aspetta la politica, quella vera.

Sogno o son Destro?
La Destra ha molto ironizzato sul cosiddetto «Libro dei Sogni» della giunta Faglia, forse perché la giunta Colombo gli interventi messi in campo dal nuovo Esecutivo non se li sognava nemmeno.
A meno di non voler considerare come novità lo sblocco di opere fondamentali, il lavoro strategico messo in campo in ambito urbanistico e viabilistico, il mantenimento dei servizi alla persona nonostante le difficili condizioni di contesto economico, i nuovi investimenti per la cultura e per l'ambiente. La Destra ha avuto cinque anni per fare le cose che aveva promesso e le ha mancate sistematicamente. E poi se Faglia si occupa di sogni, come non ricordare gli incubi in cui è rimasto coinvolto Colombo, come un buco (proprio un buco!) tra le vie Rota e Grassi che lo tenne impegnato per cinque lunghi, lunghissimi anni.

Cattivo esempio
Tanto per capire come sono cambiate le cose in precedenza e che situazione ha trovato la giunta Faglia, citeremo il dato dell'utile Agam e del suo utilizzo dal 1997 al 2001, di cui la presente amministrazione non può usufruire perché le casse dell'azienda sono ormai desolatamente vuote.
Si tratta nell'ordine di:

    bilancio comunale   bilancio Agam   Importo euro
    Accertamento 1997   1996   6.653.993,43
    Accertamento 1998   1997   3.857.580,61
    Accertamento 1999   1998   2.927.958,19
    Accertamento 2000   1999   6.197.482,79
    Accertamento 2001   2000   1.224.303,43
    Accertamento 2001   plusvalore azionario   1.436.696,19
    Accertamento 2002   2001                   0,00

Cattivo esempio/2
Tra le "accuse" rivolte con insistenza dalla minoranza vi è quella che il ritocco Ici si sarebbe potuto evitare. Infatti secondo gli esponenti della destra l'attuale amministrazione incasserà più di quanto ha dichiarato e riuscirà a spendere meno del previsto. In nessun momento del lungo dibattito ha però mai offerto la benché minima prova di queste affermazioni. Forse il fantasma della precedente gestione Colombo&Arizzi li ha condizionati. Infatti per cinque anni, gli avanzi di amministrazione ( residui attivi dell'esercizio precedente ) sono stati ampi. Quasi tutto l'avanzo di amministrazione è stato utilizzato per finanziare la parte corrente (avanzo non vincolato), al punto tale che addirittura l'avanzo è stato spesso superiore al prelievo operato con l'adozione dell'addizionale Irpef, come è evidente dalla tabella che segue:

    Anno     Avanzo   Avanzo non vincolato   Add. IRPEF
    1997     8,3   7,8   -
    1998     7,5   7,2   -
    1999     10,2   9,3   3,4
    2000     6,9   6,5   6,7
    2001     4,6   3,8   8,7
I dati sono in milioni di euro.


Conclusioni. La rivoluzione «leggera»
Nonostante la messa sotto assedio dell'aula consiliare e l'aspro confronto sull'ICI, la città si trova finalmente con un bilancio degno di questo nome e della sua importanza.
Le minoranze hanno fatto di tutto per rinviare l'approvazione del bilancio, con l'unico scopo di fermare l'azione amministrativa di questa amministrazione, disinteressandosi completamente delle conseguenze per la cittadinanza a cui questo atteggiamento poteva portare. Nonostante tutto questo, per la prima volta i soldi dei contribuenti monzesi potranno essere impegnati fin dal mese di gennaio, senza il ricorso all'esercizio provvisorio. Di per sé una piccola rivoluzione che, al di là del merito delle scelte politiche, ci segnala un nuovo modo di condurre il governo della città.
Apprezzabile il momento di sintesi che ha contraddistinto gli ultimi momenti della discussione, in cui sono state valutate le proposte dell'opposizione e approvati alcuni interventi e impegni politici da loro caldeggiati. È ormai chiaro a tutti che questa amministrazione non nega e non negherà il proprio consenso a proposte condivisibili e innovative. Così si farà, speriamo, anche in altre occasioni, perché, diversamente che nel passato, qui nessuno vuole comandare, ma soltanto governare, nel rispetto dei ruoli, in un clima rinnovato di dialogo e di confronto politico, senza preclusioni di sorta.
Troppo importante è il bene della nostra città per subordinarlo a scelte di parte.
Comunque sia, al termine di una vera e propria maratona inizia finalmente, con questo atto di straordinaria rilevanza, la vera e propria «era» Faglia, e la nuova amministrazione è finalmente nelle condizioni di sviluppare le politiche per le quali è stata votata dalla maggioranza dei cittadini monzesi, benché qualcuno non se ne sia reso conto o non voglia farsene una ragione.


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  15 gennaio 2003